WORKSHOP SECURITY 2018

La Sicurezza degli eventi

Cosa significa organizzare una manifestazione pubblica e soprattutto, quali e quanti pericoli si nascondono dietro ad una serata di festa collettiva? Un concerto, un avvenimento sportivo o una festa legata a ricorrenze religiose, politiche o stagionali: sono tutti momenti di aggregazione che necessitano attenzioni organizzative millimetriche per evitare situazioni di grave pericolo per la vita dei presenti, come invece purtroppo è accaduto con la tragedia di Piazza San Carlo, il 3 giugno 2017. In questo triste caso di cronaca, le conseguenze di una gestione che evidentemente ha presentato delle falle, sono state il panico collettivo e purtroppo una vittima.

Anche a causa di accadimenti come questo e per analizzare con attenzione le molte problematiche legate alla safety e alla security negli eventi pubblici, CERSA, Organismo di certificazione punto di riferimento per la certificazione dei Professionisti Security, insieme alla Scuola Etica & Sicurezza, Milano e L’Aquila, specializzata nell’alta formazione manageriale in materia, hanno organizzato il 9 maggio a Milano, il workshop dedicato alla “Sicurezza negli Eventi” e all’approfondimento della Circolare Gabrielli.

L’evento “Focus Eventi in Sicurezza – Gestire la sicurezza in modo integrato”, patrocinato dal Comune di Milano, AIPSA ed ASSIV, si è tenuto presso l’Acquario Civico del Comune di Milano.

In questa occasione, la straordinaria affluenza di ‘uomini e donne della security’ e la passione di organizzatori e relatori, hanno dato vita ad un convegno determinante e chiarificatore, in cui è emersa palpabile la necessità di confrontarsi sui temi per perfezionare comportamenti e prevenzione.

Il tema principe e lo spunto di riflessione primario del convegno, ossia La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 giugno 2017, relativa alla Safety e Security nell’organizzazione degli eventi, denominata Circolare Gabrielli, è stata analizzata durante l’evento in tutte le sue forme ed espressioni: la norma non introduce concetti nuovi, come fa notare Luca Puleo, Docente della Scuola Etica & Sicurezza, ma riorganizza la normativa esistente in modo tale da assicurare maggiore protezione e tutela, introducendo spunti migliorativi di lavoro e organizzazione. “La sua funzione principale – mette in luce Puleo - è quella di mettere il veto alla realizzazione dell’evento in mancanza di determinati adempimenti, di chiarire l’attribuzione di responsabilità, di prevendere l’affiancamento di professionisti della security agli organizzatori e di chiedere alle autorità locali di far rispettare le disposizioni. Nulla di così nuovo, ma certamente uno scenario normativo più chiaro, preciso e tutelante che fa appello alla condivisione di informazioni e alla sinergia e in cui la funzione degli attori pubblici è ampliata, passando dal solo controllo e sanzione a quella di aiuto e di consiglio”, tema successivamente ripreso ed ampliato da Damiano Toselli, Senior Security Manager e docente e da Cristiano Cozzi, Direttore Area Sicurezza e Protezione Civile della Direzione Sicurezza Urbana del Comune di Milano, che sottolinea anche l’importanza di creare un piano di emergenza standardizzato.

Al coinvolgimento degli organizzatori di eventi anche sotto il profilo organizzativo ed economico, ha fatto espresso richiamo poi Maria Cristina Urbano, Presidente di Assiv, che ha sottolineato come proprio l’interazione tra il mondo più’ strettamente della security e quello organizzativo, richiamata dalla circolare, sia assolutamente stringente e necessaria.

Marco Ciacci, Comandante della Polizia Locale di Milano e Manfredi Fava, Primo Dirigente della Polizia di Stato, hanno messo sul tavolo l’uno il bisogno di creare sinergia tra pubblico e privato per ottenere una modalità di lavoro migliorativa alla messa in sicurezza dell’evento e l’altro l’importanza di una visione integrata tra Safety e Security; conclude in merito Federico Zamboni, Responsabile Servizio Security ATM citando la augurandosi una maggior attribuzione di compiti ai servizi di Vigilanza, in applicazione della sicurezza sussidiaria ex DM 154/09.

Massimo Simeone, Security Operation Manager di Vodafone Italia S.p.a, nel suo intervento, ha evidenziato quello che forse può essere considerato il vero elemento di novità contenuto nella circolare Gabrielli, ossia la spinta a gestire la sicurezza delle pubbliche manifestazioni con un approccio sistemico. “Non stiamo parlando soltanto di un semplice rafforzamento della collaborazione tra pubblico e privato – precisa Simeone - ma di un vero e proprio approccio nuovo, che potremmo definire sistemico, ricordando che questa nuova modalità, per diventare prassi, richiede un profondo cambiamento culturale di tutte le parti coinvolte. Se è vero infatti che è nella prevenzione il successo di una manifestazione - continua- lo è ancor di più se tutti gli attori coinvolti fanno Sistema’.

Altro tema molto sentito è stata la consapevolezza altrui, ossia l’esigenza di accrescere nei molti, anche in persone non strettamente addette ai lavori, la conoscenza degli aspetti cardine della security, essenziali per fare prevenzione nel modo corretto. Alessandro Manfredini, Responsabile Security Gruppo A2A, si è focalizzato proprio su questo aspetto preventivo, che può garantire sia la corretta reazione alla crisi e al contempo la resilienza del sistema.

Andrea Galletta, Dirigente responsabile della Sicurezza in Trenord, ha parlato dell’imprescindibile complementarietà tra pubblico e privato come di un aspetto atto ad aumentare conoscenze e competenze, solo però se vengono sfruttate al meglio le peculiarità’ di entrambi gli ambiti.

A concludere il convegno è Paola Guerra, Responsabile Scuola Etica e Sicurezza: “Occorre cominciare ad introdurre nelle nostre considerazioni l’unico stakeholder di cui parliamo pochissimo ovvero il cittadino. I colleghi hanno fatto cose eccezionali da prima di Expo a dopo Expo, ma tanto può essere migliorato nella gestione dell’emergenza. Sono certamente molto importanti le misure preventive, come ad esempio le esercitazioni, fondamentali per capire come avvengono i processi di comunicazione e i tempi di risposta. Ma il cittadino? Quello che possiamo e dobbiamo fare, oltre a flussi e statistiche, è rimettere al centro la persona. E’ importante capire come il cervello umano funziona e come comunica sia quando la persona è sola sia quando è in gruppo e tutte le sfide che dobbiamo affrontare fanno riferimento ai comportamenti umani: da un lato c’è la tematica del fattore della personalità ossia della propensione al rischio, dall’altro il fattore di percezione del pericolo che è frutto della conoscenza rispetto ad una situazione (che non sono la stessa cosa).

Questo significa che se le persone vengono informate di un rischio non per forza hanno paura ma vengono messe comunque in condizione di conoscerlo e quindi in caso di verifiche affrontarlo, prendendo delle misure nei confronti della situazione.

Un convegno ricco insomma, dal quale sono emersi temi importanti e spesso troppo poco indagati, ma fondamentali invece per garantire la sicurezza e la tutela a tutti quei cittadini che partecipano festosamente a riunioni e ricorrenze condivise, certi di non doversi preoccupare della propria incolumità.