64° Congresso nazionale FEDERPOL con il patrocinio di ICMQ

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Intervista a Luciano Tommaso Ponzi – Presidente nazionale di FEDERPOL - Federazione Italiana Istituti Privati per le Investigazioni, per le Informazioni e per la Sicurezza.

ICMQ ha patrocinato il Congresso nazionale di FEDERPOL che si è tenuto a Sesto San Giovanni (MI) il 16-17-18 settembre scorsi. La sinergia tra FEDERPOL e la Business Unit CERSA di ICMQ nasce al tavolo di lavoro per la redazione della norma UNI 11783 per la professione del Criminologo. CERSA opera da decenni nel settore della sicurezza, con particolare attenzione alla gestione del rischio.

Il tema principe e lo spunto di riflessione primario di questo 64° congresso di FEDERPOL è il “Codice Rosso”, che ha introdotto modifiche al codice di procedura penale ed altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Presidente Ponzi, perché questa scelta e quali sono le novità e le iniziative presentate durante il congresso?
La scelta di parlare della violenza di genere, intitolando il 64° Congresso Nazionale Federpol "Allarme Rosso" è stata obbligatoria, in quanto il tema è estremamente sensibile ed attuale. Credo fermamente che le investigazioni private potrebbero essere d'ausilio alle Forze dell'Ordine, come spesso già avviene in molteplici attività che quotidianamente svolgiamo, data l'impossibilità per lo Stato di mettere sotto scorta le potenziali vittime; gli investigatori privati possono invece indagare e rendersi utili prima che i fatti di cronaca possano concretizzarsi, proprio nel periodo di tempo che intercorre fra la denuncia della persona interessata e l'eventuale azione predatoria dello stalker. Durante il Congresso faremo (tristemente) il punto della situazione con un codice che purtroppo non è sufficiente a garantire la sicurezza delle persone coinvolte in queste situazioni al limite dell'impossibile. Va assolutamente bene realizzare progetti di sensibilizzazione nelle scuole, nelle carceri, nelle sedi più opportune, compresa la realizzazione delle panchine rosse, ma in concreto, secondo il mio modesto modo di vedere le cose, queste persone hanno bisogno di protezione e in questo momento non esiste un protocollo che consenta alle vittime di sentirsi al sicuro. Con le investigazioni a tutela della vittima potremmo essere il campanello d'allarme per le Forze dell'Ordine, le quali, opportunamente e celermente attivate, potrebbero intervenire prima che i fatti di cronaca accadano.

FEDERPOL ha dedicato ampio spazio nel Congresso al tema della nuova norma UNI 11783 e della certificazione per la figura professionale del Criminologo, anche attraverso interventi di illustri esperti del mondo della Criminologia. Vuole dirci perché la federazione ha partecipato ai lavori di normazione e crede nello strumento della certificazione professionale?
Come Presidente Nazionale di Federpol sento la grande responsabilità di elevare quanto più possibile la figura professionale dell'Investigatore Privato, in ogni sede. Aver ricevuto l'invito da parte del Presidente di AICIS, Ugo Terracciano, a sedermi al tavolo di normazione del Criminologo Professionista, è stato per me un onore. Poter rappresentare la categoria degli Investigatori Privati in quella sede è stata una grande responsabilità ed essere riusciti nel marzo del 2020 ad emanare una norma UNI che certificasse una figura professionale ampiamente diffusa sul territorio nazionale, ma alla quale mancava un comun denominatore, appunto la certificazione, è stato edificante, soprattutto in un momento così difficile per tutti. Quale miglior consesso se non quello del Congresso Nazionale per celebrare la prima sessione d'esame di certificazione del Criminologo Professionista? Il palinsesto di questo importante evento vedrà protagonisti illustri ospiti ed esperti a livello nazionale, criminalisti e criminologi che si confronteranno e scambieranno informazioni, nella migliore tradizione accademica. Gli stessi esperti, periti, consulenti che si intrecciano col mestiere dell'Investigatore Privato e che, nella migliore delle ipotesi, non smettono mai di imparare cose nuove ogni giorno. La continua crescita professionale dovrebbe essere al centro di ogni professionista che si definisca tale e la certificazione deve essere compresa come una opportunità e non un’alternativa.

La Business unit CERSA di ICMQ ha certificato anche i Criminologi con il primo esame del 29 settembre. Lei è stato tra i primi candidati. Attraverso la certificazione, anche per la figura dell’investigatore privato si aprono nuove prospettive professionali e di valorizzazione delle competenze. Quali potrebbero essere?
Abbiamo percorso la strada della certificazione proprio perché crediamo fermamente che possa contribuire ad una maggiore qualificazione del professionista nell’ottica di un potenziale sbocco lavorativo, magari non immediate. Come avvenuto per il Professionista della Security, anche per il Criminologo Professionista potrebbero aprirsi porte che al momento sono appannaggio di esperti e talvolta poco esperti, ma "amici" solamente a livello fiduciario, per esempio nei tribunali in qualità di perito di parte o di CTU: la valorizzazione delle competenze è alla base della crescita professionale e la certificazione si fonda proprio su questi valori. Il 29 settembre sarà una data storica che rimarrà impressa, il profilo del Criminologo viene ridisegnato, accrescendo le competenze, le conoscenze e la professionalità di chiunque operi nel settore e che si cimenti o si voglia cimentare nella ricerca della verità e della giustizia.

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